Ci lasciamo alle spalle San Valentino, la festa degli innamorati, pur se molti converranno con me nel dire che l’amore non ha certo bisogno di una ricorrenza per essere celebrato. L’amore, protagonista delle nostre vite, è il sentimento per eccellenza che accomuna tutti gli esseri umani e si presenta sotto diverse forme. È inoltre da sempre oggetto di espressione culturale: arte, letteratura, cinema, musica… Per noi della Gen Z è più facile rilevare il suo significato in quest’ultima: la musica è infatti il canale che forse più di tutti stimola l’identificazione nei ruoli raccontati nei testi delle canzoni. Alcune, infatti, restano impresse non solo nella mente, ma anche nel cuore di chi le ascolta, rendendole così immortali, eterne, valicando tempo e tendenze. Sono tante le canzoni scritte da veri poeti della musica, e noi italiani in modo particolare siamo forti in questo settore.
Tra le tantissime, ho selezionato un brano che, per quanto a noi può sembrare lontano nel tempo (è del 1966), è da considerarsi estremamente attuale e aderente a noi adolescenti.
S’intitola “Amore che vieni, amore che vai” ed è, secondo me, tra le canzoni più belle di tutti i tempi. Ne condivido il testo, il cui autore è il grandissimo Fabrizio De André.
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
A chiederci un bacio e volerne altri cento
Un giorno qualunque li ricorderai
Amore che fuggi da me tornerai
Un giorno qualunque li ricorderai
Amore che fuggi da me tornera
E tu che con gli occhi di un altro colore
Mi dici le stesse parole d'amore
Fra un mese fra un anno scordate le avrai
Amore che vieni da me fuggirai
Fra un mese fra un anno scordate le avrai
Amore che vieni da me fuggirai
Venuto dal sole o da spiagge gelate
Perduto in novembre o col vento d'estate
Io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
Amore che vieni, amore che vai
Io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
Amore che vieni, amore che vai
Racconta la natura volubile della passione amorosa. Un pezzo per certi versi doloroso, ma estremamente realistico, in cui si enfatizza l’incertezza e la fragilità delle relazioni d’amore dove i nostri sentimenti si trasformano senza chiedere il nostro permesso: da un giorno all’altro, cambia la percezione della realtà e, ciò che avevamo idealizzato con gli occhi innamorati, muta e ci allontana.
Ecco però che, quando quell’incantesimo si spezza, ci si dimentica persino ciò che ci legava all’altro: tutte quelle belle sensazioni che si rincorrevano, si dissolvono nel nulla (o quasi). Talvolta si può provare nostalgia per certe emozioni, nell’attesa che queste ricompaiano protagoniste di un nuovo amore ma con lo stesso timore che possano dileguarsi nuovamente.
È una canzone ricca di emozione che esplora l’oscillazione ciclica dell’amore: inseguirlo e desiderarlo per poi vederlo sfuggire, e poi ritornare di nuovo. Forse sarà lo stesso, oppure uno completamente diverso “con gli occhi di un altro colore”.
L’amore travolge, coinvolge, fa sentire vivi, ma è anche estremamente contraddittorio: all’inizio fa trasalire l’anima, provocando un’euforia incontrollabile, ma, con la stessa rapidità, riesce a mettere in discussione ciò che proviamo. Si pensa, si riflette, si rimugina, si cercano spiegazioni a quel repentino cambio di rotta, ma non sempre c’è una motivazione razionale e, se la speranza di poter risanare il rapporto si vanifica, meglio voltare pagina.
Ma la consapevolezza che l’amore possa svanire, lasciandoci il cuore in mille pezzi, può farci desistere dal riaccoglierlo quando tornerà?
La risposta è no! Dobbiamo osare, farci trascinare dalle emozioni, farci scalfire anche dalla sofferenza che questo sentimento può provocare, ma mai evitare di viverlo, perché non sono i nostri errori a limitarci, ma le nostre paure. Tutti affrontiamo dei momenti di sconforto e indecisione. Poi, come per magia, c’è il risveglio e, ancora una volta, scegliamo di rischiare per essere felici. In un attimo si viene spogliati dalle paure e rivestiti di quell’audace coraggio che ci ha aiutato sempre a ricercare attimi di felicità.
E allora lasciamo che le emozioni prendano il sopravvento ed esondino!
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