Nella patria del grunge c’è la statua di un uomo alto con iconici capelli ricci e baffi che suona la sua chitarra. Quell’uomo è Chris Cornell, ma prima di diventare il cantante dalla voce unica al mondo, vincitore di Grammys, era un bambino che viveva a Seattle con la sua famiglia numerosa e instabile.
Chris aveva 7 fratelli ed era il maschio più piccolo, il padre era nei giri della droga e spesso tornava a casa ubriaco e sfogava la sua rabbia sulla moglie e sui figli. Chris aveva bisogno di trovare una distrazione e purtroppo, in quella zona e in quell’epoca, anche per un ragazzino così giovane era facile procurarsi droghe e stupefacenti. Cominciò con la marijuana verso i 12 anni ed arrivò ad usare anche sostanze pesanti come la cocaina, ma di fronte alle esperienze negative dei suoi amici decise di smettere pochi anni dopo. La sua vita cambiò in seguito al divorzio dei suoi genitori: lui andò a vivere per un po’ dai nonni e abbandonò le lezioni di pianoforte che aveva iniziato in precedenza, per il canto e la batteria. Nel 1984 andò a vivere da solo ed un bassista chiamato Hiro Yamamoto gli propose di formare un gruppo insieme a lui e al suo amico Kim Thayil: era l’inizio dei Soundgarden. La band trovò un nuovo batterista per permettere a Cornell di sfruttare al massimo il potenziale della sua voce e insieme costruirono un sound e una presenza scenica caratteristici di quello che poi sarebbe stato il grunge. Con la pubblicazione dei loro primi singoli ingaggiarono Susan Silver, fidanzata di Chris, come manager e, anche grazie al suo lavoro, riuscirono a farsi notare dalla rivista Rolling Stone al momento dell’uscita del loro primo album Ultramega Ok nel 1989. Hiro Yamamoto lasciò il progetto in seguito, nonostante il discreto successo, e venne più avanti sostituito da Ben Shepherd (dopo il suo periodo nei Nirvana). Appena due anni dopo, partirono per un tour come supporter dei Guns ‘n’ roses. In questo stesso periodo, però, Chris perse il suo caro amico Andrew Wood, cantante dei Mother love bone, a soli 24 anni per overdose di eroina.
“Non sembrava vero che qualcuno così giovane, così pieno di vita e di talento, sarebbe potuto morire davvero” (Chris Cornell)
Questo evento lasciò una ferita indelebile a Chris e, i primi mesi, cercò conforto scrivendogli delle canzoni. Queste si dimostrarono incredibilmente belle e profonde, ma poco adatte allo stile dei Soundgarden, così si unì ai membri degli ex Mother love bone e le incise in memoria del loro amico defunto. Il supergruppo prese il nome di Temple of the dog e oltre a Reach Down e Say hello 2 heaven, dedicate a Wood, scrissero altre 8 canzoni e in alcune di queste intervenne anche l’amico di Chris, Eddie Vedder. Con loro pubblicò un solo omonimo album, ma intanto i Soundgarden riscossero parecchio successo con il loro secondo album Badmotorfinger, grazie, soprattutto, ai singoli Outshined, Rusty cage e Jesus christ pose. Il vero successo, però, è l’album Superunknown che venne pubblicato nel 1994 e ottenne immediatamente il primo posto nella classifica Billboard 200. Questo album gli garantì 5 dischi di platino, 2 grammys e il singolo Black hole sun venne dichiarato canzone del decennio e vinse il premio MTV video music award. In Superunknown il loro stile subì una svolta che lo rese ancora più singolare, soprattutto per merito del cantante. Chris esplorò tutto il suo potenziale vocale: mentre nei precedenti due album sfruttava principalmente la potenza e l’altezza della sua voce, in questa nuova uscita imparò ad alternare urli a squarciagola e frasi più cupe e basse e il risultato è una musica mai sentita prima, anche per merito dei testi.
“È una sorta di affresco poetico surreale, esoterico» (Chris Cornell)
Col loro successo, i Soundgarden partirono per vari tour e appena due anni dopo fecero uscire un nuovo album chiamato Down on the upside che si piazzò secondo nella classifica Billboard 200. Dopo il tour di debutto del nuovo disco, però, i legami tra i membri del gruppo non furono più gli stessi a causa di problemi e incomprensioni, e la band si sciolse ufficialmente. Cornell, che aveva da poco avuto una figlia dalla moglie Susan, decise di sperimentare stili diversi completamente da solo. Così, nel 1999, debuttò nella carriera solista con un album chiamato Euphoria morning. Personalmente penso che sia un vero capolavoro, ma all’epoca i fan dell’urlatore del grunge non erano probabilmente pronti ad un disco così particolare. Nonostante l’album non abbia superato le 400.000 copie vendute, il singolo Can't Change Me venne nominato come Best Male Rock Vocal Performance at Grammy Award. Un’altra band in quel periodo aveva annunciato il suo scioglimento, ovvero i Rage against the machine: la causa era dovuta a conflitti con il cantante Zach de la Rocha. Gli ex membri del gruppo, rimasti senza frontman, si rivolsero a Chris per formare un nuovo progetto, lui rifletté molto sull’idea e alla fine accettò. Quello, però era un momento molto difficile per Chris: da parecchio tempo era diventato dipendente da Oxycontin, era diventato molto più cupo e si chiudeva spesso in sé stesso anche quando stava con sua moglie o con il nuovo gruppo, ma furono queste persone a convincerlo ad andare in riabilitazione e, appena uscito, decise di divorziare da Susan. Il primo omonimo album del supergruppo venne pubblicato nel 2002 e nel 2005, dopo l’uscita di un secondo disco, fu il primo gruppo rock statunitense a tenere un concerto a L'Avana, capitale di Cuba. Dopo un terzo album, varie nomination ai Grammy e dischi di platino, il gruppo si sciolse ufficialmente e Chris proseguì la sua carriera da solista con il suo secondo album: Carry on. In quest’ultimo era presente You know my name, scritta per il film di James Bond, Casino Royale e riscosse parecchio successo. Il suo terzo album da solista, Scream, è però un fallimento per la critica. Nel mentre, il cantante ebbe due figli dalla seconda moglie Vicki Cornell e la sua vita parve riprendere la serenità e la felicità che aveva perso da tempo. Nel 2010, per la gioia dei fan, i Soundgarden annunciano finalmente una reunion e, oltre ai concerti, l’uscita di un nuovo album: King animal, nel 2012. Durante una delle date del tour dei Soundgarden del 2017, la notte del 17 maggio, il dottore di Chris gli prescrisse una dose spropositata di oppiacei, nonostante la sua dipendenza e, in momento di non lucidità, si tolse la vita. La sua perdita ha sconvolto tutto il mondo della musica. Io penso che la musica di Chris Cornell sia stata, forse, la più grande eredità musicale degli anni ’90: ha esplorato svariati stili e ha donato al mondo una voce unica ed inimitabile e, come scritto nel testo della immortale Black hole sun,
Nessuno canta più come lui.
Se quest’articolo vi è piaciuto e volete conoscere un po’ di discografia di questo artista e delle sue band, questa è una playlist fatta da me con dei brani che vi propongo.
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