Nelle giornate dal 18 al 21 aprile, insieme ad altri ragazzi, rappresentanti de “Il Crepuscolo”, ho avuto l’opportunità di partecipare al Convegno Italiano di Stampa Studentesca (CISS). Si tratta di incontri organizzati ogni primavera (dal 2008) a Perugia, in concomitanza con il Festival Internazionale del Giornalismo, a cui possono prendere parte delegazioni di tutti i giornalini scolastici d’Italia. È un’importante occasione che consente agli aspiranti giornalisti di conoscersi, confrontarsi su diverse tematiche e realtà scolastiche e, parallelamente, assistere ai numerosi eventi proposti dal festival, tenuti da giornalisti professionisti con ospiti prestigiosi.
Con il CISS ho realizzato l’importanza del giornalismo studentesco per dar voce a noi ragazzi, stimolare spunti di riflessione, contribuire al dialogo costruttivo, comparando diversi punti di vista.
Il convegno prevedeva la presentazione della propria redazione, seguita da dibattiti, incontri e interviste.
Dalla discussione tra studenti, sono emerse varie problematiche nelle diverse redazioni: c’è chi si preoccupa di rendere il giornale accattivante con colori e grafiche, chi invece dà più importanza ai contenuti, chi ancora è costretto ad un tiraggio limitato di copie per i finanziamenti insufficienti, e così via… Ma tutto l’impegno che ciascuna redazione impiega viene smontato da un aspetto comune a tutte: “Perché, in tutt’Italia, gli studenti non apprezzano, o meglio, leggono poco, il giornalino della scuola?”.
In quanto coetanei, ci è risultato più facile metterci nei panni della nostra audience e, dunque, abbiamo provato a stilare una lista di possibili ipotesi.
Prima tra tutte, il tipico “problema generazionale”. Noi della gen Z siamo cresciuti nell’era tecnologica per eccellenza, abituati ad essere bombardati da informazioni attraverso i social-media, siamo “smart”, assuefatti a fruire di internet con la massima destrezza per trovare tutto ciò che ci interessa: apri Google, inserisci una parola chiave e via… Rapido e indolore!
Per questo motivo, gran parte delle redazioni, per potenziare la diffusione del loro giornalino, hanno improntato il loro lavoro sulla parte social (per esempio su Instagram o sul sito dedicato) ma anche in questo caso il riscontro non è ancora quello desiderato, forse proprio per gli argomenti trattati. Infatti, un’altra grande insidia, è il basso tasso di interesse dei giovani verso l’attualità: se è vero che un giornale tratta diversi temi, è altresì vero che la parte di attualità ne costituisce una fetta considerevole.
E allora ci si chiede: “Perché la maggior parte dei ragazzi non è coinvolta negli sviluppi geopolitici o sociali? Perché ritiene di poter ignorare ciò che accade loro intorno?”. È forse perché stiamo cercando di riscattarci dal prezzo emotivo che la pandemia ci ha fatto pagare? Perché c’è tanta pigrizia e demotivazione nel conoscere le proiezioni del nostro futuro attraverso l’attualità?
Al di là dei TikTok o dei meme futili che ci sbarazzano della pesantezza quotidiana, secondo voi, cosa può attrarre di più i giovani lettori?
Non si tratta di una domanda retorica, bensì di una domanda diretta a tutti gli studenti del Tenca, perché non ci può essere evoluzione senza il confronto e, se si manca addirittura nella condivisione, diventa impossibile.
Certo è che, risucchiati dai tanti problemi adolescenziali, l’istinto porta a cercare qualcosa di leggero di cui parlare ed è per questo che ritengo che un altro passo de “Il Crepuscolo” potrebbe essere ampliare l’offerta degli argomenti proposti. Ma per farlo è necessario del supporto delle risorse studentesche, ognuna delle quali capace di compartecipare, anche con un breve trafiletto, esprimendo i propri interessi, siano questi legati alle opinioni su serie televisive, film, musica, recensioni di locali frequentati, sport, moda e tendenze. Insomma, il giornalino scolastico deve essere un’opportunità per creare stimoli per nuove conversazioni.
Mi auguro davvero che sempre più studenti si facciano coraggio ed entrino a far parte della nostra redazione, ma soprattutto che possiate tutti condividere suggerimenti su come portare avanti un giornale di successo.
Chissà, forse i social che sembrano tanto “nemici” della carta stampata, potrebbero essere sfruttati per intrigarvi di più? La butto lì: cosa ve ne pare di articoli formato podcast? O post tematici dove scambiare opinioni nei commenti? Potrebbero risultare spazi virtuali di aggregazione per conoscersi meglio all’interno della comunità scolastica?
Sono fiduciosa che riceverò i vostri feedback sulle mie proposte.
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