Il fenomeno delle inquisizioni è una presenza costante nel mondo moderno sin dal medioevo.
Le inquisizioni, come d’altronde i tribunali rivoluzionari, presenti in quasi tutte le grandi rivoluzioni della storia (rivoluzione russa/francese, fine della riconquista), mirano a uniformare il pensiero popolare rendendolo unico, un’idea o un ideale considerati “giusti” o “corretti”, attraverso l’uso della violenza e della repressione come mezzo per compiere i propri scopi.
Partendo dai tribunali religiosi, spiccano sempre le sante inquisizioni (in particolare quella spagnola), le quali avevano (oppure , come vedremo ancora hanno) come scopo la conversione, talvolta forzata, degli eretici al cristianesimo romano cattolico.
La più antica entità inquisitrice risale ai tribunali di Verona del 1184, presieduti dal papa, Lucio III, e dall’imperatore Barbarossa, tramite i quali venne stilata la costituzione “Ad abolendam diversarum haeresium pravitatem”, che subirà poi diversi cambiamenti, la quale mirava a limitare ed estirpare il movimento Cataro, presente nelle zone meridionali della Francia e settentrionali dell’Italia.
La tortura, spesso associata con le inquisizioni, non è lecita fino al 1252, quando Innocenzo IV l’autorizza ai podestà di Lombardia, Romagna e Marca trevigiana, e serviva per confermare il credo eretico dell’imputato e forzargli la confessione delle identità di altri eretici.
Questa prima inquisizione prenderà poi il nome, nel 1542, di “inquisizione romana”, detta anche “Congregazione della Sacra, Romana ed Universali inquisizione del santo Offizio”, e subirà altri cambiamenti; nell’800 e 1900 verrà mantenuta dallo stato Vaticano e rinominata 2 volte: nel 1908 diventa la “Sacra congregazione del santo offizio” mentre dal 2022, anno dell’ultima rinomina, viene chiamata “Dicastero per la Dottrina della Fede”.
Passando all’inquisizione spagnola, la Spagna del 1400 era divisa nei regni di: Castiglia-Leòn, Aragona, Navarra.
L’entità dell’inquisizione era già presente nel regno di Aragona e completamente assente nei territori castigliani.
Si può dire che la potenza inquisitrice come la conosciamo noi sia nata appena dopo la conquista del sultanato di Granada, e dunque le fine della riconquista, per convertire le zone dell’Andalusia, sotto il dominio arabo dal 711 e dunque fortemente assimilate alla religione islamica.
Pur si raggiungere il proprio scopo vengono impiegate pratiche di tortura varie una più straziante dell’altra col fine di piegare il popolo al controllo reale tramite la religione.
Per quanto si sia parlato di tribunali religiosi sono esistiti anche dei tribunali falsi durante le rivoluzioni atee come la rivoluzione francese o quella sovietica, le quali hanno portato un ripudio per la religione ( che sia con il ritiro di proprietà clericali o con la repressione per tutto ciò di divino). Infatti durante queste rivoluzioni ciò che era represso non era la religione quanto l’idea alla base del credo di una persona che, nel caso fosse stata considerata “anti rivoluzionaria” dal tribunale falso, avrebbe portato all’uccisione dell’imputato.
Nella rivoluzione francese, e dunque negli anni del “Terrore”, tutto ciò che bastava per uccidere qualcuno in un’esecuzione pubblica era un’accusa di aver pensato “pensieri anti rivoluzionari” o semplicemente sembrare contro la causa rivoluzionaria.
Così vi furono centinaia se non migliaia di morti innocenti, uccisi solo perché un governo non poteva sopportare un’opinione diversa.
La stessa cosa è accaduta nel ‘900 e soprattutto negli anni 30 quando, sotto lo spietato regime stalinista, avvennero le Purghe contro coloro che a quanto riportato avrebbero supportato Trotsky come leader dell’URSS o che avevano ideali politici non allineati con la dottrina stalinista; dunque, si sarebbe stati uccisi nel caso si fosse di ideologia: Trotskyista, Leninista, Zarista, Capitalista, Socialista, Repubblicano, Fascista, Anarchico e ogni singola suddivisione delle ideologie qui riportate.
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