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IL CANTO DI NATALE E IL SEGRETO PER RITROVARLO

Sofia Bartolini

Tra pochi giorni inizierà ufficialmente l’inverno.

So che per molti le parole “inverno” e “inferno” sono sinonimi, ma per me non è assolutamente così.

Trovo che ogni anno, il freddo dell’inverno ci abbracci come una coperta. Questo è dato dai gioiosi ricordi festivi che esso porta con sé: le giornate passate a sciare o a pattinare sul ghiaccio, costruendo pupazzi di neve con gli amici, oppure le vigilie trascorse in cucina infornando i biscotti che Babbo Natale avrebbe mangiato quella sera.

Purtroppo però, si sa che con gli anni dicembre perde questo suo clima magico: le vacanze si inizia a passarle sempre più sui libri di scuola, ci si allontana dai parenti ormai diventati noiosi e insopportabili, e dal momento che si ha scoperto che non era un uomo vestito di rosso e barbuto a portare i regali, ma i genitori, devo ammettere che il natale ha perso notevolmente il suo originale fascino (spero di non aver infranto il cuore a nessuno con quest’ultima frase).

Ormai tra circa una settimana saremo tutti a casa e anche se, come scritto prima, dovremo certamente studiare ( si spera non eccessivamente), per il tempo libero che ci rimarrà ho un consiglio di lettura che potrebbe riaccendere la magia delle feste, cioè “Canto di Natale” di Charles Dickens.

Leggere non è il mio passatempo preferito, ma ricordo di aver divorato questo libro l’anno scorso, grazie alla sua leggerezza e alla sua brevità (sono circa 140 pagine).

È stato pubblicato nel 1843, ambientato nel medesimo periodo in una Londra ricca di povertà, dove il mese di dicembre può davvero essere infernale per i lavoratori, per i quali è già molto se ogni giorno si riesce ad avere qualcosa in tavola da mangiare.

Nonostante ciò, il Natale sembra essere più apprezzato da Bob Cratchit, un povero contabile, che lavora per il suo capo Scrooge, un benestante banchiere che da anni è eroso da avarizia ed egoismo.

Quest’ultimo però, durante la notte della vigilia, riceverà la visita di tre spiriti: lo spirito del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro, i quali gli faranno capire l’autentico significato della festività e faranno rifiorire l’entusiasmo per la vita che l’anziano aveva ormai perso da tempo.

Questo libro, oltre ad acquisire importanza per aver messo in luce la condizione della povertà dei cittadini di Londra nella metà dell’Ottocento, ha anche avuto delle influenze nella nostra epoca: per esempio ha contribuito a fornirci l’immagine odierna di Babbo Natale, che ricorderebbe per alcuni tratti lo spirito del Natale presente. Da questo romanzo sono oltretutto stati prodotti vari film, come l’omonima pellicola “Canto di Natale” del 2009, con la partecipazione di Jim Carrey e Colin Firth.

In questo libro troverete, tra le spiritose parole e battute, un significato profondo, cioè l’importanza di essere gentili e accorti il prossimo, concetto nel quale penso che risieda il vero spirito del Natale.

Tenere a mente ciò credo che possa aiutare con la sopportazione dei parenti e delle loro domande indiscrete, e questo libricino, con i suoi numerosi personaggi, ognuno con delle caratteristiche ben differenti e a tratti esagerate e stravaganti, in una delle città più natalizie del mondo, spero che vi doni un po’ di spensieratezza in queste vacanze, e vi faccia ritrovare il fascino e la magia del Natale, forse diminuita o addirittura perduta negli ultimi anni.

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