Di recente ho scoperto che “Le notti bianche” di Fedor Dostoevskij è stato uno dei romanzi più venduti di tutto il 2024, avendo acquisito nel corso dell’anno molta fama grazie a varie piattaforme social, tra cui TikTok.
Di fronte a questo fenomeno ci si chiede come mai un romanzo del 1865, scritto da uno degli autori più importanti e impegnativi della letteratura russa, abbia interessato nell’ultimo periodo così tanti giovani.
La risposta a questa domanda si può trovare nella trama del libro, ma soprattutto nei temi che esso tratta e negli insegnamenti che si possono trarre.
Il racconto è ambientato a San Pietroburgo e si suddivide in quattro notti (chiamate “bianche” perchè il sole in quella zona tramonta verso le 22:00) più una mattina.
E’ scritto in prima persona, perciò veniamo a conoscenza di tutti i pensieri del narratore, il quale è un ragazzo di 26 di cui non conosciamo il nome, ma che in tutto il testo viene chiamato “il Sognatore”.
Egli vive da solo nella sua piccola casa, nonostante sia molto desideroso di compagnia, e passa le sue notti insonni a passeggiare per le strade della città assorto nei suoi pensieri.
Una di queste notti salva una ragazza da un uomo ubriaco che voleva aggredirla, e dopo l’accaduto i due iniziano a dialogare. La giovane, di nome Nasten'ka, lo invita a incontrarsi ancora la notte successiva, a condizione che lui non si innamori di lei.
Così la notte seguente si rincontrano, e si viene a conoscenza della storia di Nasten’ka: vive da sola con la severissima nonna e l’anno prima si innamorò del loro coinquilino, il quale, prima di partire per Mosca in cerca di fortuna, le aveva promesso che entro un anno sarebbe tornato per chiederla in moglie. Ma un anno è già passato e non si è mai fatto vivo.
La terza notte i due decidono di scrivere insieme una lettera all’amato della giovane. Il Sognatore ha realizzato di essersi innamorato di lei, ma nasconde i suoi sentimenti, anzi si sente allineato con Nasten’ka proprio perché entrambi provano un amore non corrisposto.
L’ultima notte (due giorni dopo il loro terzo incontro) poco dopo che i giovani si sono rivelati i sentimenti che provano l’uno per l'altra, appare inaspettatamente l’amato di Nasten’ka e lei decide di andarsene con quest’ultimo.
La mattina seguente il Sognatore riceve una lettera dalla ragazza, nella quale si scusa per aver ferito i suoi sentimenti e esprime l’affetto che continua a provare per lui, invitandolo inoltre alle sue nozze.
Il protagonista leggendo inizia a piangere, ma capisce di non voler odiare Nasten’ka per la sua scelta, anzi le sarà grato per tutta la vita per ciò che gli ha fatto provare.
Leggendo la trama del romanzo si possono notare dinamiche sentimentali ancora comuni a noi giovani (e non solo): innamorarsi di un proprio amico oppure dover rifiutare la dichiarazione di qualcuno a cui teniamo, avere paura dell’abbandono, volere la compagnia di qualcuno ma rifiutarsi di cercarla…
Il Sognatore, secondo molti studiosi, rappresenta la nostra parte irrazionale. Infatti per tutto il romanzo, attraverso i suoi discorsi e pensieri molto astratti e filosofici, capiamo come la sua mente, da una parte libera di sognare e immaginare, dall’altra sia rinchiusa e dominata da paure e timori irrazionali.
Questo è ciò che accade ancora oggi nella mente di noi giovani, soprattutto quando si è innamorati: iniziamo ad immaginare numerosi “film mentali”, ma infine non riusciamo neanche a salutare la persona che ci piace, a causa di paure senza un reale fondamento, ma per noi giganti.
Inoltre “Le notti bianche” ci dà un grande insegnamento, cioè che se si riceve un rifiuto è giusto abbattersi in un primo momento, ma poi bisogna agire come fa il protagonista nel libro, ovvero essendo grati all’altro per ciò che ci ha dato (se ci ha effettivamente fatto vivere dei bei momenti). L’importante però è di non far diventare la propria vita come la stanza buia e solitaria del Sognatore, ma di far entrare in essa la luce del sole, non avendo paura di cercare la compagnia di cui si sente il bisogno, anche dopo una delusione, sia romantica sia non.
In questo periodo vicino a San Valentino vi consiglio la lettura di questo breve romanzo, il quale potrebbe aiutarvi a normalizzare i vostri sentimenti e a comprenderli, identificandosi con i protagonisti e soprattutto incoraggiarvi ad avverare i vostri sogni.
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