Sono generalmente presenti sulle nostre tavole, le troviamo sempre durante le feste, sono uno stereotipo immancabile nella nostra collettiva idea di festeggiamenti: le bevande a base di alcol, o più scientificamente, a base di etanolo.
In questo speciale di Natale, qui nella rubrica di scienza e tecnologia, parleremo dell’alcol: la sua composizione, i suoi effetti sull’ organismo, gli alcolici più diffusi in periodo di festa e, avrò anche il piacere di aprire una piccola finestra, su come viene preparata la bevanda alcolica per antonomasia: il vino!
Una biomolecola felice
L’etanolo (o semplicemente alcol etilico) fa parte di una classe di biomolecole chiamate: Alcoli. Gli Alcoli sono composti da un atomo di idrogeno e uno di ossigeno (OH), e perciò sono detti ossidrili. Il gruppo ossidrile si trova legato all’estremità di uno scheletro carbonioso, e ciò lo rende un gruppo funzionale. Lo scheletro carbonioso è la base delle biomolecole, in quanto il carbonio in esso presente è l’elemento fondamentale; tanto che la chimica organica, la branca della chimica che studia le biomolecole, è chiamata anche chimica carbonica. L’ etanolo è una molecola polare e quindi completamente solubile in acqua. La sua formula chimica è: C2H6O. Per i più esperti di chimica la formula condensata si scrive: CH3 CH2 OH. Dopo questa breve introduzione scientifica, esploriamo che effetti provoca l’alcol al nostro corpo.
Attimi di calore e una breve artificiale felicità
In generale l’alcol, se assunto in grandi quantità, attacca soprattutto il sistema nervoso centrale, provocando temporaneamente uno stato di disinibizione comportamentale (quando si è un po’ “brilli o alticci”) e una falsa sensazione di calore. Sul lungo periodo abbiamo effetti ben peggiori, vediamo quali.
Lesioni Sistema cardiocircolatorio
La tipica sensazione di calore provata dopo l’assunzione di alcol deriva dalla dilatazione dei vasi sanguigni, inoltre, il sangue fluisce maggiormente nell’ apparato digerente (principalmente stomaco e fegato). Questi due fattori provocano un abbassamento della temperatura corporea, che espone a un rischio maggiore di subire danni (o morte) da ipotermia e, a lungo andare, ai vasi sanguigni. A livello cardiaco il battito del cuore aumenta (aritmia) e diventa irregolare, sintomo questo che nel lungo periodo si traduce in cardiomiopatie (malattie che impediscono la corretta contrattilità del muscolo cardiaco).
Deterioramento dell’Apparato gastroenterico
Bere bevande a base di alcol provoca un aumento della salivazione e della produzione dei succhi gastrici. Nei bevitori assidui, la capacità di assorbire nutrienti nell’intestino si riduce sensibilmente. Gli effetti più tossici si presentano nel pancreas e nel fegato, causando: pancreatiti, a danno del pancreas, e accumuli di grasso e cirrosi epatica, nel fegato.
Oncogenicità (rischio di tumori)
Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (OMS), agenzia dell’ONU responsabile della salute a livello globale, l’etanolo è una molecola cancerogena e le bevande alcoliche, sempre per l’OMS, sono considerate cancerogeni di classe 1 (ossia: “cancerogene per l’uomo”). I tipi di tumori che l’alcol può causare possono interessare vari apparati: fegato, intestino, mammella, cavità orali ed esofago. Come si dice sempre, il troppo stroppia.
Ora che sapete le conseguenze del troppo bere, spero che evitiate (chi di voi lettori ha l’età per bere) di bere troppo, ma senza negarsi, di tanto in tanto, a piccole dosi, vino o altre bevande a contenuto alcolico, specialmente se accompagnate con il cibo (che ne riduce l’assorbimento).
Il vino e le feste, binomio inseparabile
Vi avrò sicuramente spaventato ma dovete sapere, per i vostri sogni tranquilli, che il vino ha un tasso alcolico in media del 12% al litro. Bisognerebbe essere molto dipendenti dal vino per subire le conseguenze descritte qui sopra. Per concludere in bellezza e non in dramma questo articolo, vi descriverò in generale come viene prodotto il vino, grazie all’ aiuto di un sommelier che ho avuto il piacere di intervistare.
Qual è in generale, il metodo di produzione del vino?
Il vino appartiene ai fermentati, una delle tre categorie in cui si dividono le bevande alcoliche, le altre sono i distillati e i liquori. Questo tipo di prodotti si chiama fermentati perché l’alcol ha origine dalla fermentazione, un processo chimico in base al quale un particolare tipo di lieviti (saccaromiceti), che sono batteri, si nutrono di zucchero, in questo caso del succo d’uva, trasformandoli in: alcol (C2 H6 O), anidride carbonica (CO2) ed energia. La produzione del vino parte con l’estrazione del mosto, il succo d’uva, tramite la famosa spremitura, al quale vengono applicati dei lieviti che lo faranno fermentare. I lieviti possono essere naturali o prodotti chimicamente, anche se questi ultimi non si usano più al giorno d’oggi. Nel vino rosso viene fatta la fermentazione con le bucce, che danno pigmento e sapore.
Quali sono, secondo la tua esperienza, gli alcolici più diffusi?
Durante le feste natalizie la bevanda alcolica più diffusa è sicuramente il vino spumante. Lo spumante nei periodi di feste è erroneamente accompagnato ai dolci, i quali andrebbero accompagnati da un vino a sua volta dolce, come uno spumante dolce che però ad oggi è molto poco diffuso. Oltre allo spumante, presente in tutte le tavole italiane da nord a sud, ci sono i vini rossi e bianchi. Nessuno dei due vini è più diffuso dell’altro perché spesso vengono abbinati a seconda della presenza di carne o pesce nel menù natalizio.
Insomma, le bevande alcoliche, bevute con moderazione sono un ottimo compagno per le feste, soprattutto quelle natalizie. Dalla rubrica di scienza e tecnologia è tutto e ci vediamo l’anno prossimo. Buone feste a tutti dal vostro G.C.P.
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