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L'INVERNO NELL'ARTE

Sofia Bartolini

Il mondo si divide in due: chi preferisce l’inverno e chi l’estate.

Certamente nei tempi passati venivano predilette le stagioni più calde, quando la coltivazione dei campi e portare a pascolo gli animali era più semplice.

Ma ora che non si deve più produrre per forza il cibo che si mangia grazie ai supermercati, la fredda stagione viene preferita da molti, come dagli appassionati degli sport invernali o dalle persone più calorose che non sopportano l’afa estiva.

In Italia, dove il clima è temperato, l’inverno non è benvoluto e viene certamente più apprezzato negli stati più freddi del mondo, poiché i cittadini sono abituati alle temperature rigide, come nel Nord d’Europa.

Ma questo schieramento di chi preferisce più l’inverno e chi no, esisteva già negli anni passati e si può notare attraverso espressioni artistiche come poesie, opere musicali o quadri.

Un pittore famoso per i suoi paesaggi suggestionanti in uno stile gotico è certamente Caspar David Friedrich.

Le sue opere raffiguranti i mesi invernali rappresentano alberi e paesaggi spogli, secchi e coperti dalla neve. Paesaggi che gli erano ben noti, in quanto originario della Germania e vissuto a lungo in Danimarca.

Nei suoi quadri aleggia sempre un’atmosfera mistica e misteriosa, dovuta dalla grandezza e potenza della natura stessa che desiderava rappresentare e, da bravo pittore romantico, cercava sempre di esprimere nei suoi quadri i sentimenti dell’animo umano: infatti vedeva gli arbusti che affrontavano l’inverno come simbolo di resilienza per le sfide della vita. 

Un altro pittore affezionato all’inverno era il russo Marc Chagall.

Il pittore del 1900, nel suo celebre quadro “Sopra Vitebsk”, rappresenta il suo paesino di nascita, al quale sarà per sempre legato profondamente.

Egli infatti, per le sue origini ebraiche, sarà obbligato ad andarsene e per tutta la sua vita sarà costretto ad emigrare varie volte a causa della sua religione.

Come ogni quadro di Chagall, anche questo, è pieno di simbologie: ad esempio, il vecchio che vola sopra la città rappresenta l’antico popolo ebraico, sempre obbligato a spostarsi in cerca di un posto dove poter vivere.

Tutto il paese è ricoperto da un manto di neve, che mette in risalto i colori vivaci e accesi del cielo e della cittadina, da cui traiamo una visione dell’inverno comunque allegra e affettuosa.

Un ultimo pittore innamorato della natura e dei suoi paesaggi è certamente l’impressionista Monet.

L’artista francese, per mezzo della sua tecnica en plein air, adorava rappresentare la natura e i suoi cambiamenti con ogni sua sfumatura e dettaglio.

Monet sapeva cogliere la bellezza in ogni paesaggio che vedeva, con i suoi colori aggraziati e le pennellate sfuggenti che miravano a cogliere l’attimo che desiderava raffigurare. Infatti anche nei quadri dove rappresentava l’inverno non mancano delicate sfumature tendenti al giallo, al beige o al rosa, e la neve è rappresentata come una tela bianca e brillante dove sopra i raggi del sole possono dipingere figure di luci e ombre.

E voi? Che visione avete dell’inverno? Vi rispecchiate più in Friedrich e credete sia una stagione fredda e crudele, o avete legati ad esso nostalgici ricordi come Chagall? O ancora, nonostante il gelo e la natura spoglia, ne scorgete la luce e la bellezza come Monet?


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