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MALEFICENT: gli uomini non sono tutto

Sara Diane

«Prima che la mezzanotte suoni il sedicesimo compleanno di Aurora, ella pungerà il dito con un fuso e morirà.»


Un sortilegio spezzato permette di dare un lieto fine alla storia de La Bella Addormentata nel Bosco.

E il merito è solo di una persona: il principe Filippo.

Un semplice uomo dotato di un cuore innamorato, come se l’innamoramento fosse un sentimento inventato da lui stesso.


Se all’inizio della vicenda abbiamo elementi fantastici come fate e arcolai magici, alla fine si tratta di una semplice storia d’amore che salva la vita della principessa Aurora.

Tutto gira intorno alla figura del principe, che si potrebbe dire l’oggetto dei desideri di questa storia.

Aurora che lo sogna da tempo, l’innamoramento fulmineo nei suoi confronti, la disperazione quando pensa di non poterlo sposare… 

E ovviamente, come potrebbe mancare il bacio del vero amore che la risveglia spezzando la maledizione di Malefica?


Ma non sono qua per adulare il suo personaggio, che ha semplicemente rubato la scena alla fine della storia. 

La protagonista Aurora messa da parte dovrà essere completamente devota a quello che diventerà suo marito, solo per essersi innamorato di lei. Almeno possiamo confermare che anche quello che prova lei è amore. 


Nonostante ciò trovo assurdo il modo in cui l’uomo assuma una parte così importante nella vicenda a tal punto da diventare l’unico mezzo per la salvezza.


Certo, quando a nascere in un castello del IV secolo è una principessa, deve essere tutto diverso. 

In quel periodo era la figura maschile ad avere il potere assoluto nella famiglia e la società medievale molto patriarcale gli lasciava ampio spazio e ampia scelta. 

Inoltre, un uomo nobile aveva un'influenza enorme sulle alleanze politiche e sui matrimoni dei figli.

Infatti, tornando alla storia, il matrimonio tra Filippo e Aurora era stato deciso già prima della nascita di quest’ultima.


Ma nel 2014 compare un nuovo scenario. 

Il film Maleficent, diretto da Robert Stromberg, fa capolino nelle sale dei cinema, riscuotendo molto successo e presentando delle modifiche radicali rispetto alla classica fiaba.


La scoperta del passato di Malefica fa riflettere molto e fa cadere la maschera della figura di re Stefano, padre di Aurora.

Se nella favola potrebbe rappresentare un uomo buono, nel film si rivela il contrario. 

Il suo personaggio cambia durante la storia, passando dall’essere un grande amico di Malefica ad essere colui che finge di darle il bacio del vero amore e che le ruba le ali, tradendola solamente per ottenere il trono del regno.

C’è anche una nota ironica scaturita dalla sua decisione di non uccidere Malefica e di privarla solo delle ali.


Ma la sua natura egoista, che lo porterà alla morte, non finisce qui.

Infatti a meravigliarci è anche la presenza delle ali della fata chiuse in un armadio di vetro in bella mostra, come se fosse un trofeo da mostrare con fierezza. 

Re Stefano è senza dubbio un bugiardo che probabilmente non ha mai amato Malefica come diceva quando erano ragazzini.

E Malefica, giustamente, si vendica facendo un sortilegio ad Aurora il giorno del suo battesimo. 

É solo in quel momento che si può percepire un briciolo di debolezza nel re, che la supplica di non farlo mettendosi in ginocchio con gli occhi pieni di lacrime.

Ma lui le aveva tolto qualcosa in passato, e ora toccava a lei fare la stessa cosa.


Le cose non vanno però come la fata desidera e ciò accade quando Malefica incontra Aurora per la prima volta. Da quel momento non smette mai di proteggerla e l’affetto aumenta soprattutto quando lei fa entrare la ragazza, sedicenne, nella brughiera, inaccessibile per il resto degli umani.

Insieme si divertono e Malefica, pentita, tenta di annullare il sortilegio, fallendo perché, come aveva deciso, sarebbe stato impossibile vanificarlo.

Decide così di proteggerla accettando la proposta di Aurora di vivere con lei per sempre nella brughiera, ma se solo la principessa non scoprisse la vera storia dei suoi genitori e di quella dipinta come una fata cattiva, ciò succederebbe.


Nel film viene ritagliato solo un piccolo momento per l’incontro tra Aurora e il principe Filippo, di cui però lei non si innamora a prima vista.

Ma il colpo di scena più grande è proprio il finale della storia.

Aurora, caduta in un sonno profondo, viene baciata dal principe, ma non si sveglia.

Non ha senso domandarsi il perché: Aurora e Filippo non sono innamorati e quello non è il bacio del vero amore.

Dunque, nel clima pessimista tra gli abitanti del castello, Malefica entra nella stanza di Aurora e il bacio che le lascia sulla fronte prima di andarsene riesce a svegliarla.


L’amore materno sviluppato da Malefica nei momenti passati insieme ad Aurora da un lieto fine alla storia che, per eliminare completamente l’idea dell’amore del principe che salva la principessa, non finisce con il matrimonio tra Aurora e Filippo.

Non sempre gli uomini devono prendere in mano la situazione, non sempre ci si innamora di un principe dopo averlo visto per due minuti, non sempre deve essere l’amore di un uomo a salvare qualcuno.

Dunque, gli uomini non sono tutto.

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