Ciao lettori! Ecco a voi la intervista alla lista d'istituto K.A.T. in occasione delle elezioni di lunedì! Speriamo che con queste interviste possiamo chiarire qualche dubbio e farvi conoscere meglio i prossimi rappresentanti d'istituto. Qui sul sito troverete anche l'intervista al TAS. Un ringraziamento speciale a Hanin Soliman e Matilde Salvalaglio per l'incredibile intervista.
Chi siete e di che lista fate parte?
Noi siamo Lucia Padoa-Schioppa, Fabiola Petriccione, Arianna Ghazy e Marina Mazzola della lista K.A.T.
All’interno della vostra lista, che cosa vi accomuna? In altre parole, cosa vi ha spinto a creare questa lista insieme?
Noi nasciamo dal collettivo, quindi ci incontriamo ogni settimana. Una di queste settimane abbiamo iniziato a parlare di creare una lista e ci è sembrata una buona idea portare le nostre idee ad un livello più burocratico attraverso i rappresentanti d'istituto.
Ci accomunano: l'idea politica, il modo di pensare e il modo di agire in certe situazioni.
3 aggettivi per descrivere la vostra lista
Antifascista, attiva, inclusiva.
Quali sono, a grandi linee, i vostri obiettivi?
Innanzitutto, noi vogliamo dare voce agli studenti, creare un ambiente che dia spazio a tutti, una scuola che ti viene incontro. Oltre a questo, vogliamo migliorare l'ambiente scolastico dal punto di vista amministrativo, e fare in modo che le proposte che sono state suggerite dagli studenti negli ultimi anni vengano realizzate. Un altro dei nostri obiettivi è creare un nucleo all'interno della scuola che sia unito.
Qual è il Tenca che vorreste?
Il Tenca che vorremmo è una scuola che abbia studenti che si sentono partecipi e percepiscono un senso di appartenenza, non solo come luogo di studio, ma anche di vita.
Quali sono i punti deboli e i punti di forza del Tenca?
Come punti deboli, siamo convinti che gli indirizzi siano troppo separati. Non c'è un senso di unione. È probabile che noi studenti conosciamo più facilmente e ci leghiamo con le persone del nostro stesso indirizzo. Questo è un punto sia di forza che di debolezza. Non c'è comunicazione tra indirizzi. Per esempio, noi siamo una lista di persone dello scienze umane e vogliamo candidarci come rappresentanti di istituto, ma è difficile rappresentare anche altri indirizzi come musicale e linguistico se non c'è comunicazione. Per fortuna, al collettivo ci sono ragazzi di tutti gli indirizzi. Questo è un punto di forza del collettivo. Un altro aspetto negativo, oltre alla comunicazione tra studenti, è la comunicazione con i docenti, la vicepresidenza e la segreteria. È un aspetto che va migliorato.
Parlando dell’anno scolastico scorso, cosa è andato bene e cosa invece è andato storto?
È andata male la comunicazione in molte iniziative che sono state prese da noi. Parlando per il collettivo, molte iniziative sono state capite e percepite in modo diverso rispetto a come noi le volevamo far passare. Volevo far notare che il collettivo da quest’anno, ma in realtà anche dall’anno scorso, è un collettivo completamente diverso. Rimane comunque l’idea sbagliata di collettivo e molta gente storce il naso solo a sentire il nostro nome. Si vede la differenza tra le persone del primo anno del collettivo e quelle degli altri anni: se la gente conosce il collettivo è perché altre persone ne hanno parlato male, ma comunque non sanno niente sul collettivo, e arrivano a fine anno che ne parlano tutti male.
Molte iniziative che sono state prese sia dal collettivo sia dai rappresentanti d’istituto sono passate e siamo riusciti a raggiungerle. L’anno scorso è stata formata una grande base per riuscire a fare grandi cose quest’anno. Quindi alcuni aspetti, anche della comunicazione e del rapporto con il dirigente o con alcuni professori, sono stati migliorati in modo da riuscire a partire da una base solida quest’anno.
Di quali progetti andate più fieri? E quale di questi progetti, secondo voi, può fare la differenza per attrarre più voti?
L’infermeria è una grande proposta: ci è stato detto che in teoria esiste già. Noi non lo sapevamo e sicuramente non è una cosa conosciuta e ben certificata.
Un altro punto sono le Tampon box perché sono cose che siamo già riuscite a raggiungere all’inizio dell’anno precedente e tra poco saranno nei bagni.
Siamo già riuscite anche ad organizzare l’assemblea del 17 novembre e stiamo cercando di creare una rete di conoscenze in modo da organizzare belle cose durante l’anno.
L’auletta studenti è uno spazio indispensabile, soprattutto per gli studenti del musicale che dopo le lezioni della mattina hanno i rientri al pomeriggio e non sanno mai dove stare.
La pagella dei prof è un progetto in comune con il TAS perché l’hanno l’anno scorso e noi l’abbiamo sviluppato: è molto importante perché dà voce agli studenti. Abbiamo già pronte delle domande e sarà una cosa fatta bene e organizzata che porterà a dei bei cambiamenti.
Cosa vi rende diversi dall’altra lista?
Gli interessi sono comuni, ovviamente siamo tutti studenti della scuola. Quello che ci rende diversi sono soprattutto le singolarità. Noi nasciamo dal collettivo e siamo 4 ragazze che hanno deciso di prendersi questa responsabilità. Alla fine sono proposte molto simili perché, ad esempio noi, abbiamo voluto prima concentrarci su problemi che ci sono nella scuola da molti anni per poi spostarci a nuove opzioni. Una cosa molto importante è che la modalità con cui si faranno queste proposte sarà diversa: essendo un collettivo partecipato abbiamo tanta gente che ci aiuta e collaboriamo per queste cose. Si riescono a fare le cose più velocemente e anche meglio perché abbiamo l’opinione di molte persone diverse che vengono da posti diversi, ambienti diversi e situazioni completamente diverse. Statisticamente parlando è molto probabile che vengano elette persone da entrambe le liste e quindi ci sarà una collaborazione, però dietro ci sono modalità e persone diverse.
Cosa vi aspettate da queste elezioni?
A parte il risultato, abbiamo visto che la scuola appoggia entrambe le parti e non sapremmo dire se c’è una parte che viene appoggiata maggiormente. Speriamo di vedere, a prescindere dal risultato, più persone che entrano all’interno del collettivo e iniziano a farsi sentire all’interno della scuola.
La cosa importante è che ogni studente faccia sentire la propria voce e spero che anche attraverso l’assemblea sia passato questo messaggio. Alla fine il nostro obiettivo è di far venire agli studenti la voglia di farsi sentire perché, più si va avanti, più il disinteresse aumenta.
Dal nostro account instagram è arrivata una domanda sul ballo di fine anno per le classi quinte. Cosa ne pensate e, soprattutto, è possibile organizzarlo?
È una bellissima iniziativa, decisamente realizzabile, ma serve la collaborazione. Se le quinte veramente lo vogliono, si può fare: se è voluto si può fare sempre.
Come funziona il progetto che riguarda le domande anonime allo psicologo?
L’idea è di creare uno spazio (stiamo ancora capendo se farlo su internet o fisico o entrambi) in cui ogni studente, se ha una problematica, può dircela in modo anonimo o no, questo sta allo studente. Noi ci rivolgeremo a persone che sono più certificate di noi: se è una cosa su un argomento specifico, andremo a parlare a una persona che sia specializzata su quell’argomento e le chiederemo consiglio. Probabilmente porteremo la risposta alla problematica sulle storie su Instagram. Se è un tema che vediamo molto interessante si può pensare anche di creare un’assemblea di istituto su quel tema specifico.
Avete già in mente di che cosa tratteranno le prossime assemblee di istituto?
Abbiamo qualche idea, ad esempio è confermata per il 25 aprile l’assemblea sulla liberazione d’Italia. L’8 marzo sarà sulle donne e ci è stata proposta anche un’assemblea sui DCA. Vedremo anche durante l’anno cosa succede nell’attualità perché è quello che vogliamo portare. L’anno scorso volevamo fare un’assemblea sul G8, ma non è stato possibile per questioni di tempistiche e quindi la potremmo riproporre quest’anno.
Come verrà gestita la Tampon box? L’anno scorso ha avuto un grande successo i primi mesi, ma poi non sono state totalmente abbandonate e rimosse. Come verrà gestita la continuità di queste Tampon Box?
Innanzitutto vogliamo vedere come verrà presa in questo periodo. Inizieremo mettendo qualche assorbente in ogni scatola, poi se viene presa bene continueremo così. Se vedremo che questa idea inizierà a morire, continueremo noi a convincere la gente a portare gli assorbenti. Alla fine nel collettivo siamo tanti, già se ognuno di noi porta qualcosa si riesce a continuare. Sarebbe bello nel futuro trovare uno sponsor che possa darceli, in alcune scuole l’hanno fatto. Cercheremo di continuare questa iniziativa perché è una buona idea ed è necessaria, soprattutto in una scuola in cui siamo praticamente tutte femmine. È importante anche il contributo di ogni studente: se un giorno ne prendi uno, cerca di portarne uno nuovo o chiedere ad un’amica di lasciarne giù uno.
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