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Tema di Patrisia Aldea

Scrittore Spot

PROPOSTA 

«Soltanto i giovani hanno momenti del genere. Non dico i più giovani. No. Quando si è molto giovani, a dirla esatta, non vi sono momenti. E privilegio della prima giovinezza vivere d'anticipo sul tempo a venire, in quella bella continuità di speranze che non conosce né pause né attimi di riflessione. Ci si chiude alle spalle il cancelletto della fanciullezza e si entra in un giardino incantato, dove anche le ombre splendono di promesse e ogni svolta del sentiero ha una sua seduzione. Non perché sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l'umanità è passata per quella stessa strada. È il fascino dell'esperienza universale da cui ci si aspetta una sensazione non ordinaria o personale: qualcosa che sia solo nostro. Riconoscendo le orme di chi ci ha preceduto, si va avanti eccitati e divertiti accogliendo insieme la buona e la cattiva sorte - le rose e le spine come si suole dire - il variegato destino comune che ha in serbo tante possibilità per chi le merita o forse per chi ha fortuna. Già. Si va avanti. E il tempo anche lui va avanti; finché dinanzi si scorge una linea d'ombra che ci avvisa che anche la regione della prima giovinezza deve essere lasciata indietro. 

Questo è il periodo della vita in cui è probabile che arrivino i momenti di cui ho parlato. Quali momenti? Momenti di noia, ecco: di stanchezza, di insoddisfazione. Momenti precipitosi. Parlo di quei momenti in cui chi è ancora giovane è portato a compiere atti avventati come sposarsi all'improvviso o abbandonare un lavoro senza motivo alcuno». (J. Conrad, La linea d'ombra, Joseph Malaby Dent, London 1917) 

Metti a confronto le tue esperienze personali, le tue conoscenze e la tua sensibilità di giovane del xxi secolo con questa famosa descrizione della gioventù che lo scrittore inglese mise all'inizio di uno dei suoi romanzi più celebri.

Prova a spiegare anche la misteriosa e affascinante immagine poetica della «linea d'ombra». Puoi articolare la tua riflessione in paragrafi opportunamente titolati e presentare la trattazione con un titolo complessivo che ne esprima 

sinteticamente il contenuto. 

SVOLGIMENTO 

Un’età rovinata 

La giovinezza è "l'età intermedia” tra adolescenza e maturità, è il periodo in cui ci si sente pieni di energie ed entusiasmo, in cui ci sentiamo vivi e spensierati, o almeno, cosí dovrebbe essere, perché, come spiegato anche dallo scrittore inglese Conrad, la gioventù si divide in due parti: la prima giovinezza, cioè quella fase della nostra vita in cui tutto splende, e la seconda gioventù, che è il momento "buio". 

Giovinezza che non esiste più 

Non tutti i giovani attraversano queste due fasi, specialmente nel 2024, il nostro anno, che è un periodo di continui cambiamenti. Spesso sento dire che i giovani pensano solo a divertirsi, che non crescono e che il futuro con loro, o meglio dire noi, è rovinato. Ma questo non è corretto perché oggi le due parti in cui sarebbe divisa la giovinezza, non esistono più, e probabilmente l'unico momento "felice” è l'infanzia. Una volta che si viene considerati “giovani”, infatti, si viene anche caricati di “responsabilità”, perché ovviamente

si deve essere un giovane responsabile e ciò è giusto finché non ci si domanda quali siano queste responsabilità di cui tanto parlano gli adulti. 

Troppe responsabilità 

Si potrebbe dire che non è una novità il fatto che i giovani vengano richiamati alla responsabilità, che anche anni fa era così. Ma se analizziamo il contesto storico di oggi, ci accorgiamo che i problemi che siamo chiamati a conoscere e contrastare sono molteplici, oltre che di particolare gravità e complessità. Consideriamo per esempio che siamo usciti da poco dal periodo critico della pandemia, durante il quale tutti erano costretti a stare chiusi in casa e a stare lontani un metro l’uno dall’altro con tante difficoltà di carattere relazionale; pensiamo poi alla situazione di instabilità economico-politica dovuta allo scoppio di una guerra in Europa e alle relative conseguenze. Aggiungiamo anche gli effetti di una rivoluzione antropologica dovuta a continue innovazioni tecnologiche sulla quale si aprono discorsi circa responsabilità enormi per i giovani, perché siccome entriamo in contatto con la tecnologia già dai primi anni di vita, noi nativi digitali siamo costantemente avvertiti sulla pericolosità di internet e ci sentiamo spesso dire di stare attenti a cosa si fa con lo smartphone, a cosa si posta su internet, a chi parliamo sulla rete ecc. 

Dunque si consiglia di mettere via i telefoni e guardare il mondo “vero” , ma cosa si può vedere nel mondo? Appunto il conflitto, il cambiamento climatico, l’inquinamento… Allora mi chiedo, dove

può rifugiarsi un giovane? Dove può trovare quella spensieratezza di cui si dovrebbe godere nella prima giovinezza? Quest’ultima non esiste più. 

Direttamente alla linea d’ombra 

I giovani incontrano subito quella “linea d’ombra”, che, come spiega Conrad, è la linea che implica il passaggio dalla prima giovinezza alla seconda, ovvero “il momento della noia, della stanchezza, dell’insoddisfazione”, “momento in cui chi è ancora giovane è portato a compiere atti avventati… “ Questo avviene perché i giovani non nutrono più la speranza e difficilmente riescono ad essere spensierati come dovrebbero essere, ed è anche per questo motivo che molti dei giovani d’oggi arrivano a consumare droghe o alcol, per uscire in qualche modo da questa realtà e, nei peggiori dei casi, si arriva addirittura a togliersi la vita. Quindi, al giorno d’oggi, è raro vedere un giovane che “non conosce né pause, né attimi di riflessione”, perché niente e nessuno ce lo permette, dato che viviamo in un secolo pieno di pericoli e non possiamo permetterci di non pensare o di avere momenti di tregua dalla realtà in cui viviamo. 

La giovinezza dipende dal contesto 

Insomma, essere giovane è diventato più difficile che facile, poiché siamo bombardati da pericoli che richiedono di caricarsi di responsabilità più grandi di noi. Quindi, per poter essere giovane e attraversare le diverse fasi della vita, è importante vivere in un

contesto adeguato, che ci permetta di staccare e goderci la vita, quando possiamo, con serenità e fiducia. Ma purtroppo oggi è quasi impossibile sperimentare la prima gioventù, dal momento che viviamo in un’epoca in cui non si accettano errori. 

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