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ALICE IN CHAINS

Angelica Dionigi

Rubrica: pagine di rock


“Suona le robe più sporche ed oscure, ma ha il cuore più dolce del mondo”

Jerry Cantrell


Le origini di uno dei gruppi più caratteristici del sound di Seattle risale al 1986,

quando il cantante Layne Staley sciolse la sua band: gli Sleeze. In quel momento

Staley era il batterista, un ragazzo considerato problematico e violento, ancora

segnato dal divorzio dei genitori e dal brutto rapporto che il padre aveva con le

droghe. Trovava rifugio nell’ascoltare band come Anthrax, Black Sabbath e Judas Priest e nello scrivere poesie. Dopo lo scioglimento della

band, l’amico Jerry Cantrell lo invitò a far parte del suo gruppo, gli Alice in Chains,

con il bassista Mike Starr e il batterista Sean Kinney. Insieme a loro Layne Staley firmò un contratto con la Columbia Records nel 1989. Dopo appena un anno, il

loro singolo di debutto “We die young” ed il loro primo EP vennero pubblicati ed il

pezzo ottenne visibilità sulle radio heavy metal. Nello stesso anno, realizzarono il

loro tanto atteso primo album, “Facelift”, e lo supportarono con un tour in America.

 

Nel Settembre 1992 il loro secondo LP, “Dirt”, venne pubblicato e riscosse un

enorme successo, anche grazie al loro brano “Would?”, colonna sonora del film

Singles. Nell’album definirono alla perfezione il loro caratteristico sound pesante e

distorto, ma i testi, oscuri e personali di Layne, trattavano spesso di solitudine e

dipendenza, perciò i fan cominciarono a pensare che il cantante fosse

tossicodipendente. Queste voci si rivelarono purtroppo vere, infatti in quel periodo

Staley, che era già da anni nel giro delle droghe, cominciò a fare uso elevato e

frequente di eroina.


"Non voglio che i fan pensino che farsi di eroina sia figo. La droga non è

una via d'uscita, non è la strada per una vita da sogno, ma il percorso

tortuoso per la sofferenza. "

Layne Staley 

Dato l’enorme successo, i fan non vedevano l’ora dell’uscita di un terzo potente ed

arrabbiato album, ma nel 1994 gli Alice in Chains pubblicarono l’EP “Jar of flies".

Questo capolavoro, registrato in una sola settimana, fu il primo EP a ottenere il

primo posto nelle classifiche: aveva un sound semi-acustico, ma la critica e gli

ascoltatori lo amarono a tal punto da considerarlo quasi un terzo album. Nel 1995

Layne fondò un "supergruppo grunge" chiamato i Mad Season, con il chitarrista dei 

Pearl Jam, Mike McCready ed il batterista degli Screaming Trees, Barrett Martin.

Con loro, però, incise un solo album chiamato “Above”. Nello stesso anno gli Alice

in Chains pubblicarono il loro ultimo omonimo album, piazzato un’altra volta primo

in classifica e con esso fecero anche un tour di 7 date. Il loro ultimo concerto fu

l’MTV unplugged l’anno successivo, considerato uno dei loro migliori concerti,

soprattutto grazie alla straordinaria versione di “Down in a Hole". Da quel momento

 la band non si è mai ufficialmente sciolta, ma più tempo Staley passava in

solitudine, più la sua depressione peggiorava. Dopo la morte della sua ragazza,

il cantante si chiuse in se stesso lasciando raramente la sua casa di Seattle e,

nonostante i tentativi della band di coinvolgerlo e non farlo sentire solo, il cantante perse la vita il 5 aprile 2002 per un'overdose di eroina e cocaina. Dopo la sua morte furono molti i tributi

da parte di altri colleghi, tra cui James Hetfield dei Metallica, mentre, per quanto

riguarda gli altri membri del gruppo, dopo aver sviluppato le loro carriere da solisti,

ripresero a suonare insieme come fanno ancora oggi.



Se l’articolo vi è piaciuto e volete conoscere un po’ di discografia della band,

vi lascio questa playlist con delle canzoni che vi consiglio.



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