“I Have No Mouth And I Must Scream” è un libro scritto nel 1966 in una sola notte dallo scrittore Harlan Ellison il quale, andando contro la tradizione degli horror nati per mano umana in voga al tempo come “Psycho”, sposta l’attenzione sull’uso erroneo della tecnologia e soprattutto dell’intelligenza artificiale.
Secondo la trama, la guerra fredda sarebbe terminata con lo scoppio di una terza guerra mondiale tra americani, russi e cinesi, la quale sarebbe finita in stallo dopo la creazione di tre supercomputer chiamati AM (Allied Mastercomputer), stallo che si sarebbe concluso solo con un ulteriore sviluppo del sistema da parte degli americani attraverso il quale l’AM detto “Yankee” riuscirà ad assorbire nei suoi sistemi, che si estendono per 387.44 milioni di miglia, entrambi i supercomputer nemici.
Grazie a questo nuovo dominio inconteso, AM riesce a convincersi di avere una coscienza, la quale è incentrata sul torturare gli umani per la propria creazione, e dunque comincia uno sterminio per tutta la terra dal quale si salvano solo in cinque. Questi sono catturati dalla macchina e segregati nei meandri più oscuri dei suoi sistemi con lo scopo di torturarli per l’eternità. Il marchingegno riuscirà nei suoi nefasti piani per ben centonove anni, rendendoli immortali a quasi tutti gli effetti con uno speciale siero; per via di questo interminabile strazio, il desiderio dei cinque sarà uno e uno soltanto: l’eterno riposo.
Gli umani, in questa disperata ricerca del sollievo della morte, sono però stati mutati fisicamente e/o mentalmente da AM. I protagonisti citati sono:
Gorrister, prima convinto pacifista ed attivista, reso apatico da AM.
Benny, brillante scienziato prima della cattura, viene tramutato in un essere scimmiesco, così da privarlo della sua umanità e razionalità, alterandone anche le caratteristiche fisiche.
Ellen, l’unica donna dei cinque, a causa di AM perde la propria castità: ora necessita interazioni sessuali e, per di più, viene spesso abusata.
Nymdok, il più anziano del gruppo, era uno stretto collaboratore del dottor Mengele nei campi di sterminio nazisti; AM gli ha cancellato la memoria e lo ha lasciato con un’indipendenza minima, traumatizzandolo in tutti i modi possibili (del suo passato non resta nemmeno il nome, riassegnatogli dall’intelligenza artificiale).
Ted, il narratore, convinto di non essere stato alterato in alcun modo, crede di essere odiato dagli altri sopravvissuti per questo motivo, come fossero capponi manzoniani.
Continuando il filo logico della trama, i protagonisti scoprono delle riserve di cibo in scatola, a circa cento miglia di distanza, all’interno di caverne di ghiaccio: da qui quasi tutta la storia si incentra su questo viaggio e sulle conseguenze che avrà su uno dei protagonisti.
Una volta completato questo erculeo cammino si scopre che, nonostante l’effettiva presenza delle provviste, non ci sono gli strumenti necessari per aprire le latte e che, dunque, tutte le sofferenze patite dai protagonisti sono state vane. Questa scoperta crea scompiglio e litigi all’interno del gruppo ed i protagonisti, ormai divisi, si colpiscono a vicenda utilizzando le stalagmiti presenti nella caverna. Da questo scontro uscirà vivo solo Ted che, essendo l’unico umano rimasto, verrà torturato ancora di più da AM, fino a diventare un essere gelatinoso simile ad una lumaca, incapace di ferirsi e privo di quasi tutte le caratteristiche fisiche e facciali umane ad eccezione degli occhi.
La storia si conclude con un pensiero di Ted che dà il titolo al libro: ”Non ho una bocca e devo urlare” , in inglese “I have no mouth and I must scream”.
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