Spesso tendiamo a pensare a febbraio come il mese dell’amore a causa di San Valentino e dell’apparente rinascita a causa della primavera e dunque della “vita” nella nostra esistenza . Eppure ben 85 anni fa a febbraio è successo qualcosa che con l’amore non ha niente a che vedere.
Sembra fatto apposta, ma il 14 Febbraio dell’anno 1939 è il giorno in cui la nave da battaglia più grande e potente del suo tempo è entrata nel potenziale arsenale da guerra della Germania nazista.
Quando udito il solo nome di questo enorme pezzo di artiglieria marittima faceva sbiancare ogni soldato alleato. Rifacendosi al generale ottocentesco prussiano, questa nave venne dunque nominata la “Bismarck”.
Per capire l’importanza di questo armamento micidiale basti pensare che grazie a questa nave sia nata una nuova classe di navi, classificate con classe (chi lo avrebbe mai detto) Bismarck; purtroppo però l’unica nave prodotta e successivamente entrata in servizio facente parte di questa classe fu la “Tirpitz”, che dopo l’affondamento della nave gemella verrà soprannominata dai norvegesi “La regina solitaria del nord” (Den ensomme Nordens dronning), per poi essere destinata allo stesso fato della Bismarck in un raid aereo alleato nel Novembre del 1944 durante la riconquista di Tromsø.
Dopo un ingaggio nel 24 Maggio del 1941 vicino allo stretto di Danimarca, nel quale la Bismarck affonderà la HMS Hood, una delle migliori navi della marina Inglese, e danneggerà la HMS Prince of Wales insieme all’alleata “Prince Eugen”, l’alto comando inglese deciderà di concentrare tutte le proprie forze sull’affondare una nave capace di ciò che la Bismarck aveva compiuto con relativamente poco sforzo.
A causa della vittoria schiacciante da parte dei tedeschi venne ordinato che tutte le navi, dalle più moderne come la “King George the 5th” ai vecchi incrociatori della prima guerra mondiale, fossero incaricate di affondare la Bismarck ad ogni costo, senza tener conto di alcun possibile rischio o di alcuna perdita di vite e navi.
Seguendo quest’ordine, nello stesso giorno si lavorò per ritrovare la “panzerschiff” e cominciare i tentativi di distruzione di essa:
Il primo attacco avvenne nel giorno stesso (il 24 maggio), con biplani “Swordfish” attaccanti con siluri, i quali causarono solo 1 morto e danni per nulla significativi.
Il secondo rischiò di avvenire il giorno dopo, tuttavia si concluse con una ritirata tattica da parte della Royal navy.
Durante il corso del 26 Maggio però la nave venne ritrovata e i biplani già menzionati tornarono all’attacco con 2 siluri, uno di questi non causò danni ma l’altro, a differenza del primo, colpendo la poppa della nave ne causò la rottura dei comandi che collegavano il timone alle eliche direzionatrici, il che segnò il destino della nave, che però arrivò il giorno dopo mentre si dirigeva nel porto sicuro più vicino avente i supporti necessari per la manutenzione di un vascello di tale stazza.
L’impatto che la creazione e l’utilizzo in battaglia della Bismarck ebbe sul morale delle truppe alleate, soprattutto nel momento in cui venne affondata, è notevole e lo è ancora di più se si conta che per la sua epoca una nave da combattimento talmente imponente non solo non si era mai vista, ma non si era mai pensato di provare a costruire un tale incubo ingegneristico.
Dunque essendo la creazione del Reich che ispirò lo sviluppo delle successive “Wunderwaffe”, a mio parere, dovrebbe essere considerata tale essa stessa poiché pioniera di ricerca proprio come le altre creazioni della Germania nazista, la quale creò tecnologie come i motori a jet, i missili guidati terra-terra e molte altre.
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