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LA CONDANNATA PFIZER ENTRA NELLE SCUOLE

Nicolas Merola

Uno dei problemi che sta colpendo nel profondo la nostra generazione riguarda la disinformazione, vale a dire la mancata esattezza delle informazioni che si vanno a reperire per saperne di più su determinati argomenti.

Il ventaglio di ambiti nei quali la disinformazione si annida è veramente enorme, specialmente quando si cercano chiarimenti su situazioni politiche e sanitarie che avvengono nel corso del tempo, e delle quali vorremmo essere “partecipi” o perlomeno esserne informati per poter formare un’opinione.

La scelta dei canali di informazione è fondamentale, perché purtroppo l’imparzialità giornalistica non è sempre garantita, pertanto è consuetudine trovare notizie discordanti e contraddittorie in base alle fonti che utilizziamo, generando inevitabilmente confusione.

Il discorso però si fa molto più delicato se l’argomento diventa la salute delle persone e la medicina clinica, spartiacque tra la vita e la morte, la salute e le malattie.

Per ovviare al problema della disinformazione in campo sanitario è stato lanciato un progetto da parte del colosso farmaceutico Pfizer, rivolto alle scuole superiori ed università, come comunicato dal responsabile delle comunicazioni dell’azienda farmaceutica Biagio Oppi.

L’obiettivo è quello di smentire le notizie false e le credenze errate riguardo ai farmaci prodotti dalla Pfizer stessa, con l’obiettivo di alfabetizzare studenti ed insegnanti al linguaggio medico-scientifico. Finalmente le nuove generazioni potranno avere una cultura medica di base valida e senza condizionamenti dannosi.

O forse no.

Prima di giungere a conclusioni è lecito scoprire qualcosa di più sull’azienda farmaceutica con la quale noi studenti ci confronteremo in questi mesi. Fondata  a New York nel 1849, negli ultimi anni è sicuramente stata sulla bocca di tutti e la sua popolarità è cresciuta a dismisura, visto che sono stati i produttori del vaccino Anti-Covid 19, grazie al quale è stata possibile una ripresa sanitaria ed economica dopo la pandemia. Il trattamento sanitario che ha permesso il ritorno alla normalità non è ovviamente caduto dal cielo, ma è stato profumatamente pagato dagli stati che ne hanno usufruito, Italia compresa. Dunque, utili dell’azienda schizzati e vendita di azioni come se non ci fosse un domani da parte del CEO Albert Bourla, che hanno permesso di accumulare 5.6 milioni di dollari, ancora prima dell’applicazione sui cittadini.

Enorme riconoscimento alla Pfizer per questo “regalo” di cui si aveva bisogno, ma è altrettanto giusto porsi qualche domanda sul passato giudiziale dell’azienda, per instillare qualche dubbio sulla sicurezza dei suoi prodotti e sull'intoccabilità di cui gode.

Come tutte le grandi multinazionali, possiede i suoi lati più oscuri, che nascondono illeciti di un certo peso, specialmente perché riguardano la salute di tutti noi, e gli interessi economici non dovrebbero mai sovrastare quelli medici. Gli ingenti guadagni nascondono infatti delle tecniche di marketing poco umane, come la vendita di medicine per curare alcune malattie, che in realtà erano state progettate per curarne altre (mercato off-label) o la vendita di farmaci difettosi e nocivi per la salute, solo per necessità economiche. Queste controversie sanitarie hanno portato a classificarla come la peggiore azienda farmaceutica al mondo nel 2018 secondo il Reputation Institute.

Sono migliaia le cause legali nelle quali è coinvolta la Pfizer, che oscillano tra lesioni alla persona e omicidi a causa di sperimentazioni cliniche.

Di seguito tre esempi di cause ancora in corso:

Protonix: Farmaco gastrointestinale e causa di lesioni renali. Risarcimento pagato dall’azienda pari a 55 milioni di dollari

Prempo: Farmaco adatto alle donne in menopausa. Sono state aperte ben 10.000 cause di donne, con conseguenze negative legate al cancro al seno. Risarcimento di 1 miliardo di dollari.

Effexor: Farmaco per curare attachi di panico, ansia e depressione. Le accuse rivolte riguardano malformazioni di feti e pensieri suicidi da parte dei pazienti in cura.

Male male.

La Pfizer è inoltre coinvolta nel più grande scandalo di frode sanitaria mai avvenuta negli USA, pagando 2,3 miliardi di dollari (non so se rende la grandezza di questa cifra). Il motivo di tutto ciò nasce dall’ammissione delle responsabilità civili e penali in seguito all’immissione nel mercato di 4 farmaci: un antinfiammatorio, un antipsicotico, un antibiotico e un antiepilettico. L’azienda incaricò i suoi dipendenti a convincere centinaia di medici (durante convegni poco trasparenti e sotto pagamento di denaro) di somministrare suddetti medicinali ai loro pazienti (qualsiasi malattia avessero)  in dosi superiori al limite massimo, nonostante i rischi. Le accuse sono state  mosse in particolar modo da un ex rappresentante delle vendite dell'azienda, John Kopchinski, che rivelò la priorità assoluta per la Pfizer: vendere, vendere e ancora vendere, a qualsiasi costo, anche ricorrendo a metodi illeciti.

Il procuratore ad interim degli Stati Uniti Michael Loucks, scoprì che gli informatori farmaceutici (figure che dovrebbero mostrare come funziona un medicinale e tutti i suoi aspetti) ospitavano i medici in luoghi esageratamente lussuosi, e li retribuivano pur di ottenere la loro approvazione sul farmaco che esponevano, invitandoli ad allargare il loro campo di utilizzo. Esempio pratico e semplice:  un medicinale utilizzato per alleviare i sintomi di un mal di testa, doveva essere usato anche in altre parti del corpo o su altri organi.

Lo scandalo più agghiacciante riguarda però la sperimentazione di un antibiotico direttamente sull'uomo, il Trovan. Senza dilungarsi troppo, questo medicinale era nel pieno della sua sperimentazione, in particolare servivano informazioni sulla sua efficacia pediatrica, ossia sui bambini. Pfizer colse l'occasione di sperimentarlo su una popolazione in forte emergenza sanitaria dichiarata dall'OMS, quella nigeriana, colpita da una grave epidemia di meningite acuta, nella quale morirono 12 mila persone. Ad alcuni gruppi di bambini è stato somministrato il farmaco, a puro scopo sperimentale, che causò in essi morti, cecità, malformazioni varie e paralisi. Il caso appena riportato è denominato come “il contenzioso di Kanon” ed invito il lettore ad approfondire la questione.

Incredibile ma vero, il farmaco è stato commercializzato nel 1996, e poi ritirato per alta tossicità. E adesso andatelo a dire a quei poveri bambini.


La lista delle accuse e dei casi controversi nei quali la Pfizer è coinvolta sono veramente troppi, la maggior parte dei quali occulti e nascosti a regola d'arte,  e forse bisognerebbe riflettere un attimo prima di far entrare certa gente nelle nostre scuole. Ad oggi non ci sono date ufficiali su questi incontri didattici, e bisogna essere molto prudenti ed informati prima di affidare la nostra formazione scientifica a certi “professionisti”e paladini contro la lotta alla disinformazione.

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