Le magnifiche sette e il
mercato mondiale:
Nell’ultimo periodo stiamo
assistendo ad un fenomeno mai
osservato prima (o, almeno, non
a questi livelli): sette aziende
stanno letteralmente trainando
il mercato con capitalizzazioni
(valore totale sul mercato di
un’azienda) e fatturati record.
Sto parlando delle cosiddette
“Magnifiche sette”: Microsoft,
Meta (Facebook, Whatsapp,
Instagram, eccetera), Alphabet
(Google), Amazon, Nvidia
(azienda produttrice di GPU) e
Tesla. Soprannominate così in
onore del film western datato
1960, queste società sono alla
base di tutti gli ultimi rialzi a
cui abbiamo assistito e, tutto
questo, grazie soprattutto
all’interesse degli investitori,
creatosi intorno all’AI e, in
generale, alle aziende tech.
Per farvi capire le dimensioni di
cui stiamo parlando: la loro
capitalizzazione composita è
superiore al Pil di Germania,
Giappone e India messi insieme;
hanno trainato l’S&P500 al più
65%, mentre le altre 493 società
sono cresciute appena del 20%.
È ovvio allora che la situazione
non sia rosa e fiori, visto che, se
anche solo una di queste
aziende avesse problemi
(considerato il loro peso
spropositato) allora il mercato
ne risentirebbe in modo
terribile, per non parlare di un
crollo della borsa tecnologica in
generale, che porterebbe ad una
crisi anche peggiore del 2008.
Solo il tempo ci saprà dire come
si concluderà la questione.
Alexei Navalny è morto:
È avvenuto il 16 febbraio e non
si tratta certo del primo caso di
“morti accidentali” accadute
nella cara terra di Putin.
Era capo del partito “Russia del
Futuro”, di idee nazionaliste e
liberali, ma, soprattutto, è stato
uno dei maggiori oppositori del
dittatore degli ultimi anni. Più
volte ha rischiato la vita per
colpa di attentati o di veleni,
fino a che, nel febbraio del
2021, la sua condanna, fino a
quel momento rimasta sospesa,
non è stata resa definitiva.
Da quel momento, credo, che
tutti noi avessimo capito come
sarebbe finita la faccenda.
Nel marzo 2022, la sua
condanna è stata aumentata fino
ad arrivare a 9 anni, per poi
salire ancora (ad agosto
dell’anno successivo) fino a 19
anni.
Infine, qualche settimana fa, è
stato dichiarato deceduto in
carcere per “sindrome da morte
improvvisa”.
Tutto l’Occidente si è sentito di
nuovo colpito dall’accaduto,
eppure sembra essere molto
poco quel che possiamo davvero
fare.
La moglie del politico,
definendo Putin un “mafioso
sanguinario”, ha richiamato il
Parlamento Europeo all’azione,
ma come? Questo è il problema.
Gaza, figli della morte:
Ho scritto, nel corso di questi due
anni, almeno un paio di articoli
sulla questione (o, almeno, su
come era prima dell’attacco di
Hamas di qualche mese fa) e, ora,
mi fa davvero male dire che avevo
ragione (non che le mie idee
fossero così originali): avremmo
dovuto gestire molto tempo fa
questo conflitto. Difatti, oggi, ci
troviamo di fronte ad un vero e
proprio massacro e sembra quasi
che tutto questo sia apparso dal
nulla: una mattina ci siamo
svegliati e gli Israeliani hanno
iniziato a massacrare i palestinesi,
mentre nella realtà le violenze e i
soprusi andavano avanti da anni.
Ora, però, forse qualcuno (anche
tra i potenti) sta finalmente
aprendo gli occhi di fronte alla
violenza omicida del presidente
Nethanyahu, il quale, sempre di
più, sta perdendo consensi sia a
livello internazionale, sia
all’interno del suo partito e del suo
Paese. Forse una tregua è in via di
arrivo, forse si arriverà davvero
alla terribile invasione di Rafah
(che si tradurrebbe in un
massacro), questo non lo posso
ancora sapere e per oggi io mi
fermo qua. Queste erano, secondo
me, le notizie più importanti di
questo mese di Febbraio. Qui il
mio Instagram: davide._morelli.
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