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Vita attraverso lancette

Amani Nasreddin

Schiocca la lancetta dell’orologio.

Apriamo gli occhi a questo mondo immane

Mondo, che per noi sono solo i nostri due genitori

Mondo, che in realtà è limitato tanto quanto le nostre conoscenze sulla sua perfidia. 


Schiocca la lancetta dell’orologio. 

La nostra cameretta è il nostro castello 

Le sue pareti dipinte dei colori piu’ vivaci sono la nostra fortezza

E su queste pareti vengono appesi i nostri capolavori

Quelli per i quali veniamo lodati come divinità

Le medaglie vinte sono disposte come trofei di una lunga guerra

E noi siamo al centro del mondo 

Mondo che è vasto tanto quanto la fantasia di un bambino 

e condensato tanto la sua percezione della realtà. 


Schiocca la lancetta dell’orologio. 

Le pareti sono bianche

il bianco è nulla, non ha significato.

Su di esse non si trovano piu’ le nostre opere d’arte

ma semplici disegni di un bambino che voleva ritrarre attraverso forme e colori il suo piccolo mondo.

Le medaglie non sono piu’ trofei

ma meri oggetti di metallo che hanno perso il loro valore ai nostri occhi.

Cresciamo prima del dovuto

Essere bambini non è piu’ un dono

Essere bambini è diventata una disgrazia, un cataclisma di proporzioni stratosferiche

Ci incolpano di essere bambini come se il ciclo della nostra vita sia in mano a noi

Come se avessimo deciso di nascere troppo tardi o di diventare adulti troppo lentamente

Come se noi ci portassimo addosso la colpa di essere ciò che non possiamo controllare. 


Schiocca la lancetta dell’orologio. 

Siamo troppo maturi. 

Capiamo ciò che non dovremmo capire.

Diciamo cio’ che non dovremmo dire. 

Mangiamo troppo. 

Mangiamo troppo poco. 

Ridiamo esageratamente. 

Siamo troppo coscienziosi.

Ci vengono imposti troppi limiti 

troppe regole

Quando in realtà vorremmo solamente vivere

Non è a questo che è destinata l’anima umana? 

Non è forse questo lo scopo della vita? 

“Vivere ma non esistere” è cio’ che ci dicono.

Forse inizieremo a farlo solo quando capiremo quanto siamo veramente minuscoli in confronto all’Universo. 

Perchè, in fin dei conti, 

facciamo tutti parte di quell’enorme puzzle che chiamano vita

Siamo tutti pedine da gioco,

insignificanti ma fondamentali. 

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