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Winter night, Chūya Nakahara

Rossella Agostino Giammillari

Premessa: Anche questa volta quest'articolo tratterà in modo particolare di un autore (poeta, in questo caso) giapponese, al quale il solito Kafka Asagiri si è ispirato per creare il personaggio suo omonimo nell’universo di Bungo stray dogs: Chūya Nakahara.


Breve biografia dell’autore 

Chūya Nakahara nasce nel 1907 nella prefettura di Yamaguchi, da Fuku Nakahara (madre) e Kensuke Kashimura (padre), il quale era un medico al servizio militare e che fu adottato dalla famiglia della moglie, prendendo quindi anche il cognome Nakahara. 

All’inizio Chūya compone secondo lo stile tradizionale giapponese del tanka, ma poi si avvicina allo stile del verso libero. A Tokyo, diventa amico del critico letterario Kobayashi Hideo che lo introduce al simbolismo e a Rimbaud e Verlaine, di cui Chūya ne traduce le poesie in giapponese (1934).

Rimbaud e Verlaine influenzano molto la poetica di Nakahara, ma in modo particolare Rimbaud si manifesta anche nel suo stile di vita, e Chūya diviene noto per la sua vita bohemien, tanto da venir chiamato il ‘Rimbaud giapponese’.

Molte sue poesie vengono adottate in testi di canzoni per la loro musicalità. Nel 1931 viene ammesso alla scuola di lingue straniere a Kanda per studiare francese e rimane lì fino al 1933. Nel 1934 nasce il suo primo figlio che muore però nel 1936. Chūya non si riprenderà mai completamente da questo lutto e molte sue poesie sono dedicate al ricordo del figlio. 

Muore nel 1937 a trent’anni per meningite. 

Durante tutta la sua vita, Chūya non viene considerato tra i principali poeti giapponesi, ma dopo la sua morte i suoi versi ebbero una straordinaria diffusione, fino al giorno d'oggi.


Chūya Nakahara in Bungo stray dogs

Il personaggio di Chūya, in Bungo stray dogs, è uno dei più complessi e difficili da comprendere. Anche se non è di fatto uno dei protagonisti, il suo ruolo è fondamentale, sia da un punto di vista narrativo, che storico.

Purtroppo nel solo manga e anime di Bungo stray dogs, il suo personaggio non viene presentato interamente. 

Asagiri infatti ha pubblicato (per ora solo in giapponese, ma si riescono a trovare delle traduzioni non ufficiali in inglese) una specifica light novel (che ‘light’ alla fine non è per niente) sul passato e sulla backstory di Chuya. La novel si intitola Stormbringer e si colloca dopo la novel Dazai and Chuya fifteen years old (animata dallo studio bones nei primi tre episodi della terza stagione di Bungo stray dogs) quindi di fatto circa 5-6 anni prima dell’inizio dell’arco narrativo del manga di Bungo stray dogs. 

E’ una novel veramente interessante e fondamentale (oltre che molto bella, ovviamente) che potrei definire indispensabile per comprendere la complessità del personaggio di Chuya e anche molti aspetti di fondo molto importanti di Bungo stray dogs. 

Ora non ho la possibilità di parlare dettagliatamente di questa novel, così come del personaggio di Chūya, ma per adesso basti sapere che molti aspetti della vita dell’autore vengono ripresi, come sempre, da Asagiri, e inseriti strategicamente nella struttura del personaggio. 



(Chūya Nakahara nell’universo di Bungo stray dogs)





Adesso, come ultima cosa, vi propongo una traduzione in italiano fatta da me (ovviamente non perfetta, ma cercando di mantenere quello che è il senso e cercando di rispettare in un qualche modo la poetica di Nakahara), di una delle sue tante poesie, appartenente alla raccolta “Songs of Past Days”, tradotta solo in inglese.

Questa raccolta contiene 58 poesie, la maggior parte scritte tra il 1925 e il 1937, e presenta una dedica all’inizio, rivolta a suo figlio Fumiya. 


Winter Night 


1

Everybody, tonight is peaceful,                                   

the kettle is boiling;                                                      

I care for a woman,                                                  .

I have no woman.                                                        


And so I have no worries;

in fantasies like the indescribably 

resilient air,

I picture that woman.


The indescribably resilient, 

perfectly clarified night’s silence;

hearing the kettle boil,

I am dreaming a woman.


And so, the night advances, the night deepens;

the winter night when only dogs are awake, 

shadows and cigarettes and me and dogs,

is an indescribable cocktail.


2

There is nothing better than the air;

and at that there is nothing better than the air indoors on a

 cold night.

There is nothing better than smoke;

there is nothing merrier than smoke.

By and by you will come to know it;

the time will come when you will agree.


There is nothing better than the air.

In the cold night like a bony matron’s hand, 

like that hand’s resilience soft and hard, 

like hardness like that hand’s resilience,

like smoke like that woman’s passion,

like burning like vanishing,

there is nothing better than the air indoors on a cold

night.



Traduzione


Notte d’inverno


1

Tutti voi, questa sera è tranquilla,

il bollitore sta per fischiare;

d’una donna m’importa,

d’una donna che non ho.


E quindi non ho preoccupazioni, 

nelle fantasie come l’indescrivibile 

aria asfissiante,

quella donna m’immagino.


L’indescrivibilmente resistente,

perfettamente schiarito silenzio della notte;

ascoltando il fischio del bollitore,

d’una donna sogno.


E così, la notte avanza, e si fa più profonda;

la notte d’inverno quando solo i cani sono svegli,

ombre e sigarette e cani e me stesso, 

in un indescrivibile cocktail.


2

Non c’è niente di meglio del tepore,

e non c’è niente di meglio del tepore di una casa durante 

una fredda notte d’inverno.

Non c’è niente di meglio del fumo, 

non c’è niente di più allegro del fumo.

Tu lo capirai;

arriverà il momento in cui sarai d’accordo.


Non c’è niente di meglio del tepore.

Nella notte fredda come la mano ossuta di una vecchia signora, 

come la resistenza morbida e dura di quella stessa mano, 

come la forza di quella stessa resistenza, 

come fumo come la passione di quella donna, 

come bruciare come svanire.

Non c’è niente di meglio del tepore di una casa durante 

una fredda notte d’inverno.



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